Scheda n. 7.
 
Le attività dell'uomo dal Neolitico all'età del Ferro.
   

Neolitico ed Eneolitico.

 

Attività dell'uomo preistorico. Tecnologia della ceramica:
frantumazione del degrassante, modellazione manuale, modellazione a colombino, rifinitura delle superfici mediante lisciatura e levigatura, decorazione a impressione, cottura all'aperto (da Cocchi Genick 1993).

 

Come è noto, il termine Neolitico, derivante dal greco (= pietra nuova), allude all'introduzione della tecnica della levigatura della pietra accanto alla scheggiatura, tipica dell'età paleolitica. Tuttavia, ancor più che su tale novità si pone oggi l'accento sull'insorgenza dell'economia produttiva, non più basata solo sullo sfruttamento delle risorse naturali.

La caccia e la raccolta continuano ad essere largamente praticate, ma a queste si affiancano, rivestendo progressivamente maggiore importanza, l'allevamento e l'agricoltura. Nel corso della cultura di Ozieri l'allevamento degli ovicaprini è quello di gran lunga più praticato (dati di Filiestru-Mara: ovicaprini 92%, bovini 7%, suini 1%); si tratta di animali miti, gregari, e che forniscono, oltre alla carne e al latte, materie prime come la lana e le pelli.

 

Sono coltivati il grano e l'orzo tra i cereali e il pisello tra i legumi (Grotta del Guano-Oliena); a giudicare dalla quantità di macine e macinelli rinvenuti (utilizzati anche per altre finalità), si ritiene che l'incidenza dei prodotti agricoli nell'alimentazione non fosse trascurabile.

Strumenti da fonditore:
Siniscola (NU), molle; loc. ignota, paletta; Nuchis-Tempio (SS), martello; Perfugas (SS), martello (da Contu 1988).

Tra le innovazioni tecnologiche occupa un posto di rilievo la ceramica, foggiata dall'argilla secondo le esigenze e il gusto delle singole culture: forme e decorazioni elaborate e ricche durante la cultura di Ozieri, essenziali e severe nel primo Eneolitico, semplici, con decorazioni che sottolineano le partizioni del vaso, nel Campaniforme e nel Monte Claro. Molti elementi provano la pratica di attività per le quali erano utilizzati materiali deperibili: anzitutto il legno, adoperato per i più svariati usi e per la struttura portante delle abitazioni. Sono conosciuti l'intreccio, la lavorazione della pietra e dell'osso; fuseruole e pesi da telaio rimandano alla filatura e alla tessitura.
L'Eneolitico vede le cruciali acquisizioni della metallurgia; gli oggetti metallici costituiscono dapprima uno status symbol riservato a pochi, ma progressivamente avranno maggiore diffusione.

Le età del Bronzo e del Ferro.

Le attività che vengono svolte durante l'età nuragica sono più varie di quelle ricordate per i periodi precedenti, dovendo soddisfare esigenze diversificate e riflettendo la struttura di una società maggiormente articolata. L'economia si basa sostanzialmente sull'allevamento, come attestano sia i reperti archeologici che la distribuzione stessa degli insediamenti nuragici.

L'agricoltura è comunque attivamente praticata, con la coltivazione del grano (Serra Orrios-Dorgali, Piscu-Suelli) e della vite (Genna Maria-Villanovaforru); a queste attività si affianca ancora la caccia (cervo, daino muflone e cinghiale), praticata nelle foreste che a quei tempi coprivano vaste aree.
Le navicelle bronzee riproducono almeno talvolta navi di proporzioni normali, utilizzate per la pesca e per il commercio: sono infatti attestate importazioni di materie prime (stagno, ambra) e prodotti finiti (ceramica, oggetti metallici) ed esportazioni di ceramiche (o meglio del loro contenuto), bronzi e altri materiali.

Strumenti da fonditore:
Matrici di fusione in steatite dal Dorgalese (da Contu 1988).

Una attività estremamente specialistica, legata alla vocazione mineraria della Sardegna, è la metallurgia, che comprende armi, strumenti quali asce, scuri, martelli e seghe, piccola statuaria. Notevole rilievo riveste l'arte delle costruzioni, in tutte le sue sfaccettature: gli edifici nuragici sottintendono un'avanzata progettualità, l'organizzazione del lavoro, la presenza di maestranze.

La varietà delle produzioni artigianali e il grado di specializzazione nel lavoro contribuiscono a delineare il quadro di una società gerarchizzata e articolata, dove i ruoli sono ben distinti e dove il lavoro artigiano ha un controvalore: la produzione di generi di prima necessità copre anche il fabbisogno di chi si dedica ad altre attività, contribuendo ad una crescita culturale complessiva.

Testa di mazza scanalata con ricostruzione dell'immanicatura (da Craddock 1995)