Scheda n. 4.
 
L'età del Rame e gli inizi dell'età del Bronzo in Sardegna: la cultura del Vaso Campaniforme.
 
Tra la fine del terzo millennio a.C. e l'inizio del secondo la Sardegna viene investita dalla corrente culturale del Vaso Campaniforme, presente ad ampio raggio nell'Europa Occidentale e Centrale e fino all'Africa Settentrionale, con caratteri relativamente omogenei su tutta l'area. La presenza di tale cultura è stata di volta in volta messa in relazione a particolari forme di allevamento o agricoltura, a specifici rituali e alla diffusione delle tecniche metallurgiche.
Alghero (SS), Santu Pedru, Tomba I o dei Vasi Tetrapodi, assonometria (da Contu 1964).

Gli studi evidenziano per la Sardegna uno stacco nelle produzioni e negli usi rispetto alle culture almeno parzialmente contemporanee di Monte Claro e Abealzu, con le quali comunque appaiono verosimili delle interazioni, che contribuiscono a caratterizzare le fasi finali dell'Eneolitico come un periodo di notevoli acquisizioni e rielaborazioni. L'apporto della corrente campaniforme fu in questo senso cruciale, caratterizzato da influssi più antichi pirenaici e provenzali, e da elementi di matrice centroeuropea, rielaborati in chiave locale.


Sedilo (OR), Iloi, Vaso campaniforme dalla tomba 3

In Sardegna sono circa cinquanta i siti interessati dal campaniforme; essi sono distribuiti in particolare tra Sassari e Alghero (si citano Marinaru e Pontesecco-Sassari, Anghelu Ruju e S. Pedru-Alghero), su quasi tutta l'area occidentale, estendendosi a sud fino al Cagliaritano (Locci Santus-S.Giovanni Suergiu, Grotta della Volpe-Iglesias, Ispiluncas-Sedilo, Bingia 'e Monti-Gonnostramatza, San Bartolomeo-Cagliari), e, ad est, nel Dorgalese (Motorra-Dorgali).

La maggior parte delle testimonianze provengono da corredi tombali e solo talvolta da contesti abitativi.
Non si conoscono insediamenti esclusivi di questa cultura e nei costumi funerari prevale il riutilizzo delle più antiche domus de janas: l'unico caso di sepoltura esclusivamente campaniforme è quello di un inumato entro cista litica (Santa Vittoria-Nuraxinieddu).
Sedilo (OR), Iloi,
materiali dalla tomba 3 (da Melis 1998).

Per il riconoscimento sul campo di un aspetto culturale dalle caratteristiche così poco consuete divengono fondamentali gli elementi di cultura materiale, molto tipici: monili e oggetti d'uso, in particolare il bicchiere a forma di campana rovesciata, spesso decorato a impressione o a incisione; punte di freccia e pugnali in rame o bronzo, bracciali da arciere, pendenti e bottoni. Al Campaniforme è riferibile il più antico manufatto in oro rinvenuto in Sardegna (Bingia 'e Monti-Gonnostramatza).

Sanluri (CA), ceramiche da Padru Jossu (da Ugas 1982)

 

Gonnostramatza (OR),
materiali dalla tomba di Bingia 'e Monti (da Atzeni 1996)