Introduzione
Giuseppa Tanda
Ogni
percorso di ricerca scientifica, soprattutto se a lungo termine,
comè quello archeologico elaborato per il territorio
del Comune di Sedilo, richiede momenti di riflessione critica
innanzitutto sulle metodologie utilizzate, sulla loro opportunità,
validità ed efficacia, in secondo luogo sui risultati
concreti ottenuti, sul loro valore intrinseco e sulla loro incidenza
nel progresso degli studi archeologici in generale e, particolarmente,
nel settore preistorico.
La ricerca così impostata risponde, però, non
soltanto a motivi di mera strategia scientifica, ma anche a
ragioni di politica culturale. Si tratta, infatti, di una ricerca
archeologica sul territorio di Sedilo, finalizzata allo sviluppo
socio-economico della comunità sedilese, in primo luogo,
come appresso verrà ribadito.
Il progetto denominato Iloi-Sedilo: luso del territorio
dal Neolitico allEtà medievale, nasce nel
1986 in un quadro di collaborazione tra lUniversità
di Sassari, la Soprintendenza archeologica per le province di
Cagliari e Oristano e lAmministrazione comunale di Sedilo
(Legge 64 del 1986). Grazie alla felice convergenza dintenti
di queste strutture, cui si aggiunge nello stesso anno il C.N.R.
con un suo specifico contributo,il progetto è ammesso
ai finanziamenti necessari per lavvio dei lavori, in un
quadro di indagine poliennale, di nove anni.
"Il
muro di Sedilo" (da A. Della Marmora, 1840)
La presenza dellEnte Locale ha contribuito meglio a definire
un aspetto delineato nel piano originario: la ricaduta nella
comunità locale. Lassunzione di operai locali e
laffidamento della gestione a cooperative o società
rientra così nelle prospettive della realizzazione di
un occupazione stabile legata alla manutenzione dei monumenti
valorizzabili individuati nellarea del progetto, allorganizzazione
di attività legate a fenomeni di mobilità non
solo stagionale ma anche annuale, allinterno di circuiti
regionali, attraverso itinerari turistico-culturali.
In quest ottica si sono mosse le Amministrazioni comunali
che si sono succedute negli ultimi dieci anni sia attraverso
la sistemazione dei sentieri che portano al sito che lacquisizione
al patrimonio comunale del complesso archeologico di Iloi e
di altri monumenti, in una scelta condivisa, adatti ad una valorizzazione
ispirata ai medesimi principi programmatori di cui si sta argomentando
sia predisponendo di concerto piani di finanziamento, sulle
linee progettuali scientifiche elaborate dallUniversità.
Il progetto, che ha interessato circa 250 monumenti detà
prenuragica, nuragica e storica, situati nel territorio del
Comune di Sedilo, ha tre obiettivi:
A. La ricostruzione, attraverso
lo studio delle tracce mobiliari (materiali) e immobiliari (monumenti)
lasciate dalluomo nel sito di Iloi e nella porzione di
territorio circostante, di 5 km di raggio, della dinamica del
popolamento, dalle origini alletà medievale;
B. La determinazione del paleoambiente
che costituisce lo sfondo di queste vicende;
C. Lo studio del rapporto interattivo
uomo/ambiente nelle problematiche dello sfruttamento delle risorse.
Il
progetto, quindi, si caratterizza sul piano metodologico per
unimpostazione interdisciplinare in cui, ai diversi settori
delle discipline archeologiche (preistoria, protostoria, archeologia
fenicio-punica, archeologia romana e medievale) ed umanistiche
(linguistica sarda, epigrafia latina, si affiancano quelli delle
discipline scientifiche (la geomorfologia, la petrografia, la
pedologia, la cartografia, la paleoantropologia, larcheobotanica,
larcheozoologia, la spettroscopia, la chimica fisica e
linformatica)
Come tipologia di studi il progetto si richiama a modelli anglosassoni
(Site Catchment Analysis, Rank-Size Analysis, Nearest-Neighbour
Analysis, Poligoni di Thiessen ecc.), nel filone dellarcheologia
insediamentale o archeologia del paesaggio e del gruppo di Paleoeconomy,
utilizzati sperimentalmente, pur nei limiti noti, allo scopo
di verificarne la congruità, lefficacia e ladattabilità
alla situazione sedilese e sarda in generale.
Unindagine così avviata ha reso indispensabile
uno studio dellarea campione in rapporto con il territorio
comunale.
La globalità dellimpostazione consente, infatti,
di superare i limiti del modello di analisi, consentendo, attraverso
lindagine su un numero più ampio di evidenze archeologiche
(materiali e monumentali) di puntualizzare meglio le problematiche
e di intravederne le ipotesi di soluzione. In questottica
i risultati conseguiti attraverso lo studio capillare ed approfondito
dellarea del progetto forniscono una chiave di lettura
e di verifica in un ambito ristretto qual è quello del
territorio comunale.