La Tomba di giganti Iloi 2: il monumento e lo scavo.
Comune Sedilo
Località Iloi
Denominazione Iloi
Sito Gruppo di due tombe
Classe monumentale Tomba di giganti
Foglio IGM 206 II NE Ghilarza
Latitudine 40°09’31”
Longitudine 3°33’09”
Quota s.l.m. 270
Fiume principale a m 2150
Fiume secondario a m 425
Idrografia Riu Siddo, Riu Iloi
Sorgente a m 250
Morfologia Orlo d'altopiano
Geolitologia Basalti
Pedologia Unità 1
Monumento Tomba di giganti 2
Tipologia Isodoma con concio dentellato
Materiale Basalto
Tecnica Isodoma
Orientamento S
Stato conservazione Discreto
Cronologia Secc. XVI-238 a.C. (civiltà nuragica), età altomedievale
Compilatore Maria Grazia Melis

Bacino visivo

Ad O sono visibili la valle del Riu Iloi e l’altopiano di Abbasanta, a S si domina la valle del Tirso e del lago Omodeo, ad E il pianoro con il nuraghe Talasai.


Accesso

Sulla strada che dalla S.S. 131 bis porta all’ingresso Sud del centro urbano di Sedilo, in corrispondenza dell’incrocio d’ingresso, si trovano a sinistra due vie di penetrazione agraria. Percorsa quella di destra si arriva ad uno spiazzo che dista poche decine di metri dal sito.


Descrizione

La tomba è stata scavata completamente negli anni 1987, 1988 e 1990. L’indagine stratigrafica ha messo in luce una camera di m 4,70 di lunghezza per 0,80 di larghezza (le misure esterne sono di m 9 x 5,53), con pavimento lastricato; in quest’ultima sono impiegate lastre prevalentemente di grandi dimensioni. Le pareti del paramento interno, in opera isodoma, sono verticali nel primo tratto, quindi aggettanti verso la sommità. Si può ipotizzare che il monumento avesse una copertura a doppio spiovente (?) presumibilmente con sommità a solaio piano. Si conserva perfettamente tutta la parte inferiore verticale e due blocchi della parte aggettante. Altri conci con una faccia obliqua relativi alla porzione di parete aggettante ed alla copertura sono stati rinvenuti all’interno ed all’esterno della camera. Della parete di fondo si conservano un grande monolite ed un blocco di dimensioni minori sovrapposto, sulle cui superfici interne sono visibili degli adattamenti in funzione dell’appoggio dei blocchi delle pareti laterali. Il paramento esterno, che poggia su una crepidine in opera poligonale, è costituito da lastroni in opera isodoma, i quali rifasciano secondo un andamento concavo-convesso tutto il monumento.

L’abside è costituita da blocchi arcuati affiancati lateralmente. Tra il paramento esterno e quello interno della camera è stato messo in luce un muretto in opera poligonale in pietre di dimensioni medie e piccole, che aveva presumibilmente lo scopo di conferire una maggiore solidità alla struttura. Lo spessore murario totale delle pareti della camera è di m 1,80, in corrispondenza dell’abside di m 2,73.
L’esedra è realizzata a filari di lastroni e blocchi in opera isodoma; la solidità della struttura è data da un’accurata lavorazione delle facce di contatto che consente una perfetta aderenza tra i blocchi. La corda massima è di m 11,60. Il portello d’ingresso rettangolare è ricavato nel grande lastrone centrale dell’esedra, addossato alla testata della camera. La lastra del chiusino, rinvenuta a qualche metro di distanza, appare di forma parallelepipedo con angoli arrotondati e presenta in una delle facce maggiori il riquadro centrale in rilievo che doveva adattarsi al portello. In ciascuna delle facce laterali e in quella superiore è visibile una cavità, realizzata presumibilmente allo scopo di facilitare lo spostamento del blocco nelle operazioni di apertura e chiusura.

La struttura dell’esedra è completata alla base con un bancone. Quest’ultimo, in corrispondenza dell’ingresso, è interrotto da una piattaforma semicircolare lastricata.

Tra i conci dell’esedra, che consentono una ricostruzione della facciata dell’altezza di almeno quattro metri, sono stati rinvenuti il concio dentellato e un lastrone trapezoidale con una cornice in rilievo nel bordo e al centro un disco attraversato lungo il diametro da due incisioni parallele.
Il concio dentellato è di tipo troncopiramidale con mensola e con incassi e dentelli in prossimità della base minore. La faccia a vista, trapezoidale, presenta una leggera curvatura che segue l’andamento curvilineo dell’esedra. Il concio ha una larghezza totale di m 0,50.

Un momento dello scavo:
sono visibili alcuni frammenti ceramici
 

 


Elementi culturali

L’indagine stratigrafica ha restituito materiali riferibili all’età nuragica (bronzo medio, recente, finale) e altomedievale. Scavi Tanda 1987-1990.


Elementi culturali

ANGIUS 1849, p. 762; BITTICHESU 1989; MELIS 1995d; TANDA et Al. 1991; TANDA 1992.